da tempo sappiamo che negli USA sta scoppiando (con conseguenze drammatiche) la bolla “enorme” dei debiti delle famiglie per pagare l’università dei figli. In una società tecnocratica e meritocratica l’ascensore sociale è possibile solo con la laurea in ottime università. Oggi la laurea costa il doppio, la classe media si è impoverita della metà e il debito per gli studi diventa impossibile. Il midwest è il più penalizzato. I repubblicani hanno in quei territori una base popolare forte. La famosa "cintura di ruggine" con petrolio, miniere, fonderie e fabbriche vive di beni che dovevano essere preservati per qualche tempo ancora: un conservatorismo popolare versus la super classe borghese e intellettuale delle coste. Restiamo però con la mente sulla scuola e vediamola come l’unica cosa che conosciamo per capire il malessere americano di ieri, 6 gennaio. Ieri abbiamo visto l’assalto al Capitol Hill. Gli spettatori semplici si sono subito impauriti fermandosi all’immagine della Democrazia morta e sepolta trovandosi spogliati della rassicurante immobilità istituzionale. Io non riesco a conformarmi ai media e alle loro immagini e, quando assisto a eventi eccezionali, percepisco che lo stagno si sta ossigenando. Questo evento ossigenerà gli USA se esiste davvero una democrazia ed è solida. Biden è nato il 20 nov come me, ma ieri non ho visto in lui la necessaria autorevolezza e carisma che caratterizzano uno scorpione in occasioni eccezionali e questo ha raffreddato la mia speranza di una vera e rapida ossigenazione. E con questa frivolezza chiudo