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Armani fa scuola?


Le dichiarazioni di Giorgio Armani di qualche settimana fa, orientate a un lusso che “non può e non deve essere veloce perché ha bisogno di tempo per essere raggiunto e apprezzato”, assumono rilievo in relazione alla lettera pubblicata ieri da un gruppo di stilisti e retailer che ha preso una posizione pubblica in merito al modello di business e creatività del futuro. Il documento online è rivolto all’industria della moda, e sottolinea l’importanza di riallineare le tempistiche retail ai bisogni dei consumatori, e di ripensare quelle delle vendite a sconto.

Tra i firmatari ci sono importanti fashion designer tra cui Dries Van Noten, Tory Burch, Pierre Hardy, Craig Green, Gabriela Hearst cui si aggiungono manager come Shira Sue Carmi e Axel Keller, rispettivamente CEO di Altuzarra e Jil Sander. Numerosi anche i rappresentanti di grandi gruppi retail come Bergdorf Goodman, Nordstrom e Rinascente e alcuni store italiani, tra cui Sugar, Antonioli e Tiziana Fausti.

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