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l'uovo di giornata

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oggi vi parlo di...

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BUON FERRAGOSTO

NEW BAUHAUS EU

RIFONDARE COME

RIFONDARE?

MESSAGGIO IN BOTTIGLIA

L'ERRORE

provo a dire: 

MI AUTOLEGITTIMO

ORNAMENTO E DELITTO

Pare che Loos dicesse che gli ornamenti servono ai ladri per arrampicarsi  … tant’è ... proprio al Capitol Hill le caratteristiche ornamentali sono servite come scale, le balaustre sono state arpionate e l' invasione è andata a buon fine.

ARGOMENTO SPINOSO

da temp o sappiamo  che negli USA sta scoppiando (con conseguenze drammatiche) la bolla “enorme” dei debiti delle famiglie per pagare l’università dei figli. In una società tecnocratica e meritocratica l’ascensore sociale è possibile solo con la laurea in ottime università. Oggi la laurea costa il doppio, la classe media si è impoverita della metà e il debito per gli studi diventa impossibile. Il midwest è il più penalizzato. I repubblicani hanno in quei territori una base popolare forte. La famosa "cintura di ruggine" con petrolio, miniere, fonderie e fabbriche vive di beni che dovevano essere preservati per qualche tempo ancora: un conservatorismo popolare versus la super classe borghese e intellettuale delle coste. Restiamo però con la mente sulla scuola e vediamola come l’unica cosa che conosciamo per capire il malessere americano di ieri, 6 gennaio. Ieri abbiamo visto l’assalto al Capitol Hill. Gli spettatori semplici si sono subito impauriti fermandosi all’immagine

LA CREATIVITA'

Confermo la mia affermazione per cui la parola Creatività non si addice a noi "funzionari" o addetti all'uso dei sistemi digitali globali (anche se alcuni di noi funzionano meglio di altri nel loro compito). La Creatività si addice, invece, a tutti gli uomini che forzano il disciplinare (meglio dire il paradigma) del proprio mestiere a prendere percorsi rivoluzionari per cui, alla fine, il mestiere sarà un'altra cosa - Quando si fa "meglio" di altri, quando si risolve un problema irrisolto non si è creativi.....si è dei semplici solutori di rompicapo -  Thomas Khun (per fare un esempio) non parla di scienza creativa, ma di "scienza rivoluzionaria" in contrapposizione alla scienza normale. Quindi dedurrei che vi è corrispondenza fra creatività e rivoluzione Penso quindi che l'Arte sia il massimo di Creatività.

LA c MINUSCOLA

non voglio sembrare un aristocratico arroccato sulla Creatività con la C maiuscola. Aggiungo, quindi, che la creatività con la “c” minuscola c’è, ma è una dea minore. E’ creativo chi, giunto al bivio di un progetto, lascia la strada maestra e prende l’altra (de-vertere o de-vergere). La scorciatoia non è da tutti, perchè non è asfaltata, ma, nei secoli, è sempre stata praticata da quei pochi che erano predisposti mentalmente. Ieri non li chiamavano creativi, ma oggi sì, in modo retroattivo per legittimarne l’uso. Nei tempi moderni chi sa prendere strade laterali è considerato una risorsa che, messa sul mercato globale, accelera i processi. Per questo scopo sono state raccolte le basi disciplinari necessarie per esercitare i nuovi mestieri della creatività. Mestieri che si possono imparare. Ecco perché la “c” di creatività io la preferisco minuscola. Le discipline creative si trovano nel campo della comunicazione, del design e, come metodologia, in tutte le altre discipline. Io stes

LA MONTAGNA 3

3 - Non leggete, passate oltre perchè troverete solo specchi e inganni.  Questo è il terzo episodio in cerca di insuccesso. Il terzo episodio ha come spunto la mia amica che, su facebook, mi ossessiona con foto di Ray-Ban scuri con le quali invita le amiche sul Pollino a fare altrettanto, La pittura impressionista ci ha stanati dal chiuso degli atelier e, quando ero più giovane, con la fidanzatina di ruolo andavo in montagna a fare disegni e fotografie. La montagna offre tanti posti in cui i materiali-texture possono essere affiancati a un giovane corpo femminile per fare ricerca grafica. Ho iniziato nel1947 con la Leica di papà armata di pellicola in bianco e nero e ho imparato che il costo impone di pensare prima del clic. Se dico che oggi non è più così, dico un’ovvietà. Ma allora, cosa è cambiato?  La vecchia Leica era un oggetto con pochi meccanismi e mi sentivo capace di moltiplicarne le potenzialità. Quando, in atelier, guardavo i miei collaboratori intenti a produrre immagini

LA MONTAGNA 2

Non leggete, passate oltre perchè vi porterò su strade piene di inganni e insidie. Questo è il secondo episodio sulla la montagna. Gli episodi sono oscuri e in cerca dell’insuccesso per proseguire nella serie. …………….  Il secondo episodio ha come spunto istigatore la mia amica che in montagna abbraccia gli alberi del Pollino e in facebook mi fa vedere quanto il gesto sia catartico.  Quando ero giovanissimo, la fidanzatina di ruolo era l’unica compagna con cui andavo in montagna.  Nelle nostre modeste escursioni, ho avuto modo di capire una cosa importante: ho capito che la montagna è un luogo, innanzitutto un luogo; ho capito, infatti, che la montagna non esiste se non sei capace di trovare il posto che ti ha messo a disposizione. Cosa difficile perchè in un luogo non si entra per guardarlo in quanto tale, ma per cercare il posto migliore per fare qualcos’altro. Nell’escursione trovavamo sempre il posto migliore per fare qualcosa: magari

LA MONTAGNA

Non leggete, non soffermatevi, passate oltre perché quello che leggerete e vedrete vi porterà su strade piene di inganni e insidie per il vostro spirito. ………… La mia storia con la montagna parte di qui. E’ una serie personale senza lieto fine. I suoi episodi sono oscuri e privi di contenuto. Solo l’insuccesso, se ci sarà, porterà a una seconda serie. ……………. Il primo episodio ha come mio istigatore il Pollino e una mia amica che lo ama moltissimo.  Loro sono sempre su facebook e mi ossessionano al punto che anche io voglio dire la mia sulla montagna. Montagna che ho imparato a praticare fin da piccolo con mio papà con cui andavo sui crinali e sulle vette più alte quando passavo quattro mesi estivi a Bardonecchia con la nonna - Andavamo io e lui da soli. Andare con il papà significava lasciare i giochi quotidiani con le amichette e amichetti e quindi l’avvio era sempre, direi oggi, un passo laterale troppo creativo e quindi gradito poco o nulla. Questa è la prima cosa che ho imparat

ANCHE LUI CI MANCHERA'

l’ultimo degli scomparsi da rimpiangere - il regista coreano Kim Ki Duc. Un designer come piace a noi, anche se in un’altro campo delle arti, che manipola una materia cruda per modellare senza compiacimento emotivo personaggi e metafore. Naturalmente l’establishment coreano, pur nutrendo una vera e propria ossessione per l’approvazione occidentale, lo ha sempre tenuto a debita distanza. Salio Luciano commenta hai messo l'immagine del film "L'isola" perché affine ai nostri lavori coreani, ma consiglio alle mie amiche di rivedere il film "primavera, estate, autunno, inverno" ...c'è una parte di me....

IL FUNZIONARIO DEI SISTEMI DIGITALI

DRAGO DA PASSEGGIO

Per il sermoncino di Capodanno scelgo Carlo Mollino (a noi caro per vari motivi) che, accompagnando il dono agli amici del “drago da passeggio”, scriveva: «L’ uomo è presente nel Creato per fare praticamente il meno possibile e cioè, in ultima analisi, per non fare nulla». ... e per chi volesse approfondire: "Il drago da passeggio che offro agli amici, originario dell’India, è il noto drago del Panjab, di piccola taglia, di singolare intelligenza e vago aspetto. Il mantello, sempre di prestigiosa decorazione, si adatta congenialmente e all’istante con il paesaggio interiore di ciascun proprietario, dirò meglio compagno, in quanto il drago del Panjab non è né servile, né ribelle e sostituisce senza timor di confronto il cane e particolarmente il cane da signora, il pechinese, forse il più cretino e disgustoso del creato. Al ritmo alterno e plastico del trarre di guinzaglio, in uno col passo, il drago procederà solerte al fianco con dolce frinìre, avvertendo ogni disarmonia d’in

ASPETTANDO IL 2021

ecco i particolari auguri da noi 4: Luciano, Alda, AnnaMaria, Gisella

MOMENTO SERIO - L'EDUCAZIONE

MOMENTO SERIO - L’INSEGNAMENTO  Parole secche quelle del filosofo Umberto Galimberti, che suscitano discussioni e fanno riflettere: "L’insegnante deve insegnare. Per farlo serve una capacità empatica e comunicativa, la fascinazione. Se non apri il cuore, non apri nemmeno la testa delle persone. Gli insegnanti dovrebbero essere sottoposti a un test di personalità che valuti queste cose. Se uno non sa affascinare è meglio che cambi lavoro. Educare vuol dire condurre qualcuno all’evoluzione, dall’impulso all’emozione, dall’emozione al sentimento. Un ragazzo che ha sentimento non brucia un migrante che dorme su una panchina, non picchia un disabile. Se queste cose accadono è perché la scuola non ha educato. Per educare bisogna avere a che fare con la soggettività degli studenti, che oggi è messa fuori gioco. Se è vero che al posto dei temi si fa la comprensione del testo scritto, si è spostata la valutazione dalla soggettività alla prestazione. A questo punto è chiaro che anche la

MA COME HANNO FATTO

Caro Luciano - oggi il traguardo del vaccino suscita in me grande ammirazione. E’ l’apoteosi dell’ORGANIZZAZIONE DELLA COMPLESSITA’, concetto che ci ha affascinato fin da quando eravamo giovani e che abbiamo sempre cercato di declinare in tutte le nostre attività. Ma come hanno fatto a fare così in fretta? Rispondo con un paragrafo dei tuoi scritti: - A un’allieva che mi dice “farei un’etichetta grafica per una bottiglia”, io rispondo: “va bene, torna fra due minuti”. L’etichetta di una bottiglia non vale più di due minuti di tempo. Perché ci vuole così poco tempo per fare un’etichetta? ma lo stesso relativo poco tempo serve per fare un aeroplano… perché? Ma perché un designer, qualsiasi designer, a cosa pensa durante tutto il giorno se non al design? Io, quando vedo una qualsiasi cosa, come designer, penso subito a qualche soluzione perché ho la vocazione da designer e, quindi, tutto ciò che mi circonda, mentre guido, mentre passeggio, mentre vado in montagna, è oggetto di pensier

CHE BELLO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO

..... che bello il cambiamento climatico ..... o forse no ..... che belli erano gli anni 50/60/70 con i cappottoni e le sciarpone e i guantoni e le scarpette a punta con i calzini leggeri ..... che belli 50kg d'arredo del corpo da portare con disinvoltura a -15° con i piedi gelati .... in ogni caso occorre avere un pensiero inappropriato almeno una volta al giorno.

FAI DA TE DI FINE 2020

fai da te di fine 2020 - in occasione della fine anno 2020 è imperativo un gesto simbolico tipo: “buttiamo via tutto” - si prende un cestino, si riempie di cose da buttare e gli si dà il giro - ecco il risultato

SULLA FUNZIONE DELL'ARTE

...alle mie amiche artiste giovanissime e amici tutti... Luciano Casasole mi ricorda il dramma di Pinelli nel 52mo anniversario della sua morte. Gli rispondo dicendo che l'unica testimonianza possibile, che sia eterna e non a scadenza, la può dare unicamente l'Arte. Io ricordo che solo Enrico Baj si era impegnato in questa testimonianza con un'opera su Pinelli che, in quanto Arte, voleva rivolgersi a tutti, comunque politicamente impegnati. Questo non accadde. Se il Paradigma sociale, può essere migliorato, penso che sia meglio che ciò avvenga per merito dell'Arte attraverso le sensazioni che sollecita in ciascuno di noi

TUTTO HA INIZIO

AMO IL MODULO

sto pensando a LEONARDO MOSSO che, fisicamente, non è più tra noi e provo a scrivere: spirito vero di Artista, è stato uno dei mei pochissimi maestri "basici" quando, nel suo corso di Plastica Ornamentale (anni 60), imparai per la prima volta a capire l'importanza del modulo nello spazio - ricordo, come esempio, la sua enorme nuvola rossa fatta di piccoli moduli lineari esposta nel salone di palazzo Carlo Alberto per lungo tempo. Per me, una vera anticipazione di ciò che sarà, poi, il mio mestiere nella computergrafica - il Maestro sapeva aprire la mente, ma bisognava volergli bene...come si deve fare con tutti i Maestri.

FATICA PERSONALE

Perdiamo un'altro gigante dell'Architettura - Ricordo Leonardo Mosso soprattutto per il “designer” che era in lui. Ho in mente la sua casa a Pino Torinese. Ero giovane studentessa di architettura - la suggestione dell’ambiente era grande ma quel che mi ha colpito è stata la fatica personale con cui lui e Laura l’hanno restaurata e manutenuta. Quindi i pavimenti impregnati a mano con l’olio di lino, la legna portata a mano per il riscaldamento … Questo approccio tattile ai materiali unito ad un rispetto personalmente impegnativo e faticoso sono stati per me il primo passo di avvicinamento al design

MI PIACE

Luciano ...ho osservato per 40 anni le tue direzioni artistiche e non ti ho mai sentito dire “mi piace - non mi piace” - questo è stato molto educativo per i collaboratori e molto soddisfacente per i clienti

RAPPRESENTAZIONE

per quanti pensano che la "rappresentazione" (ultima fase del processo creativo) richieda impegno tecnico (questo a prescindere dal concetto di arte)

la FOTO della NATURA

ecco come vorrei le "foto" della natura!

20 novembre 2020

DUE QUERCE - e per il 20 novembre ho detto tutto! Auguri per i tuoi 80 anni!

FOTOGRAFIA PERSONALE

La fotografia personale ha tutte le caratteristiche che rientrano nell’esercizio del gusto (personale, collettivo, buono o cattivo che sia). Gusto che, con l’aleatorietà del “mi piace, non mi piace” segue le regole sociali della libertà di espressione: libertà che, per le Istituzioni, è la condizione primaria del “benessere” (attraverso i consumi). In questo tipo di libertà non c’è spazio per distinguersi, nè come fotografo nè come spettatore perchè l'immagine era, in ogni caso, prevedibile. Il fotografo, pensateci, è solo un funzionario della macchina fotografica…specie in epoca digitale. Ai miei tempi si diceva : lancia un programma di scrittura casuale vedrai che prima o poi esce fuori l’Infinito o altra meravigliosa poesia di cui nessuno si accorge.... Per distinguersi come fotografo bisogna essere capaci di “non sentirsi liberi”, ma allora il gusto non c’entra e la foto sfiora il campo dell’Arte

IL POMO DELLA SICUREZZA

Siamo in clima di "sicurezza" - ieri sera anche il TG2 ha toccato questo argomento - In relazione ad Epidemia e Pandemia mi chiedo: se in epidemia nazionale lo Stato può attivare legittimamente un regime di "sicurezza", in pandemia globale chi attiva legittimamente la "sicurezza mondiale" con adeguate forze panottiche? Al fine di non intendere la sicurezza in modo generico uso "sicurezza" alla luce della "sicurezza delle nazioni", argomento trattato da Adam Smith, ove si impara che la "sicurezza" è il pomo della discordia fra le nazioni - blablare di "se ne esce tutti insieme" mi sembra una ninna nanna

19 ottobre 2020

quando eri presidente dell’ADI mi hai coinvolto nell’impegnativo tema della “ipotesi di rifondazione del progetto” - il tema è rimasto sospeso perchè la tua ipotesi presupponeva una società in cui il concetto di progettazione fosse un alcunché di collettivo teso ad ottenere oggetti condivisi da tutti secondo criteri di utilità ed estetica. Una catena progettuale, produttiva e distributiva che rappresentasse lo sforzo congiunto di tutti gli attori che partecipavano al processo stesso: intellettuali, imprenditori, lavoratori, distributori, utenti finali. Tu, noi, sapevamo che l’ipotesi di una scelta progettuale libera e capace di proporre un nuovo modo di intendere il rapporto bisogno-consumo era solo una pia illusione in quanto il sistema socioeconomico era di fatto pre-destinato per sopravvivere. Sistema che si poneva come unico modello capace di creare risultati di crescente benessere. Hai dedicato tempo e progetti per dimostrare che una semplice salda

ARRIVEDERCI

Devo molto a Enzo Mari - da un’esperienza di collaborazione con lui, negli anni ’70, è nato il titolo della mia tesi in Design ed Ergonomia: LA QUALITA’ DEL PRODOTTO DERIVA DALLA QUALITA’ DEL LAVORO CHE ESSO INCORPORA - questo principio mi ha accompagnato per tutta la vita e non ho mai dovuto disconoscerlo. Con mia grande sorpresa è servito anche nelle valutazioni estetiche.

AGGIUNGERE ESTETICA

Per la gente il design è una professione in diretta relazione con il mercato, ossia con quel luogo preposto allo scambio dove si attua la vendita e l'acquisto di Beni e Servizi. Nel mercato il consumatore è stimolato all'acquisto quando il prodotto risponde bene ai suoi desideri materiali ed immateriali. Il ruolo del design, per la gente, è quello di aggiungere "estetica" alla "funzione" per modo di rendere più appetibili i prodotti, ossia i beni di consumo. L'idea che l'oggetto basico (il core product di un'azienda) debba esprimere i canoni della pura funzionalità, in quanto, per la sola caratteristica di essere funzionale, è anche desiderabile e bello, non è un concetto comune e la gente si aspetta qualcosa di più. In questa aspettativa del mercato, il design è una delle voci che, secondo i canoni del marketing, si devono "aggiungere" al prodotto-base per renderlo più desiderabile. Questo concetto ha generato e genera un

LA TENDENZA

La tendenza è affare del marketing. Certamente è lecito chiedersi, a seguito di questa esperienza del design storico che fece e fa ancora tendenza, perché un oggetto per essere venduto deve “adeguarsi” alle tendenze e non può crearle in piena autonomia progettuale. Si possono fare due ipotesi sula nascita delle tendenze. La prima ipotesi, è positiva, ed indica un particolare versus sociale motivato da effettive trasformazioni in atto. Un esempio è la crisi dall’ideologia industriale che, sulla fine del secolo scorso, iniziò a leggersi attraverso alcune manifestazioni culturali, architettoniche e negli stessi comportamenti della gente. Leggere in anticipo questo passaggio e tradurlo in ipotesi progettuali di territori, città, case ed oggetti è doveroso da parte del marketing e da parte del design. In tal caso la sinergia fra le due discipline si allarga a tutte le altre, quelle artistiche e sociali per prime. Tutte insieme individuano le tendenze e propongono un briefing c

IL DESIGN DEL LUSSO

Definire una progettazione come elitaria o destinata alla élite è creare un ossimoro. Il lusso e il fasto sono considerate delle abitudini viziose proprie di chi spende in modo eccessivo per esibire grandezza. Il lusso è l’opposto della sobrietà, ma anche della magnificenza che, invece, ha un valore positivo. La progettazione è ontologicamente inibita al vizio e quindi il design non ha particolare interessi per questi atteggiamenti e quindi per il lusso qualora assuma questo significato. I cultori delle nuove discipline che stanno fra il design ed il mercato, in conseguenze delle loro indagini economiche sui beni di lusso, sostengono che tali mercati non devono essere sottovalutati e che, al contrario, sono da sostenere specialmente in Italia. In verità essi specificano che non è di lusso vero e proprio che si parla, ma di oggetti progettati e realizzati con cura particolare. Insomma il cosiddetto made in Italy. Esso sarebbe lussuoso per la qualità che lo distingue dai prodotti

IL GIOVANE DESIGNER

Occorre una breve parentesi sul giovane designer che si affaccia al mondo della professione e sui problemi del suo inserimento nel mondo del design e delle imprese. La formazione scolastica del giovane designer è in gran parte fondata sull’idea che il compito professionale sia quello di soddisfare i bisogni della gente attraverso i prodotti ed è stato indotto ad esercitarsi in questa speciale attività e, di conseguenza, ad inventarsi nuovi bisogni e nuove soluzioni. Ciò, purtroppo, avviene senza che la formazione abbia creato, per oggettive difficoltà pratiche, un rapporto di collaborazione profonda e continuativa con le strutture aziendali. L’incontro con l'impresa cliente è quasi sempre un contatto iniziale per illustrare il tema da svolgere, cui segue una sessione di valutazione dell’ideazione. L’addetto aziendale giudica il giovane designer per quel che ha fatto, senza imporre direttive ferree e senza farlo interfacciare in modo continua

IL DESIGN ELEGANTE

Va da sé che il lusso non esibito appartiene all’eleganza. Il lusso esibito è sicuramente inelegante. Insomma due considerazioni che portano a dire che il lusso, forse, è solo una narrazione proposta dai media per raccontare il mondo invisibile e fare sognare. O arrabbiare perché il mondo del lusso è elitario e si contrappone alla società massificata che non vuole più nessuno. Il prodotto massificato funziona solo perché ha un costo accessibile, specialmente nei prodotti di alta tecnologia. Il possesso di questi beni, tuttavia, gratifica solo parzialmente la persona e solo nei ristretti confini della comunità, del branco o poco più. La gente ha provato ad esprimersi con intelligenza componendo intorno a sé nella città, in ufficio e nella casa oggetti omologati e buoni per tutti. Ha anche provato a metterli su se stessa, sul proprio corpo, ma l’eleganza è sempre troppo difficile da raggiungere. La possibilità di fare scelte personali nel cestino in cui tutti scelgono azze

LA PAROLA DESIGN

DESIGN THINKING & SCUOLA

SCARPINE

ORNAMENTO E CONSUMI

IL SURREALISMO NON E'

IL VERO DESIGN

NUOVA NATURALITA'

ENGINEERING

UN GIORNO TRISTE

KITSCH 3

KITSCH 2

KITSCH?

ARTE E DESIGN

Armani fa scuola?

Espressione

ARTE E DESIGN

KITSCH

POST MODERNITA'

IL DISEGNO

IL BELLO

LUSSO, ELEGANZA O RADICAL CHIC?

LAVORO E CORONAVIRUS

LIMPRESA

Floating Villa